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Se la montagna non va a maometto: esperimenti itineranti di consumo critico

Quante volte capita di notare come le Botteghe del Mondo siano un pò periferiche o in piccole strade lontane dal centro, difficili da raggiungere: fattore che incide anche sulla capacità della Bottega di essere punto di riferimento quotidiano per tutti, sia per le spese che per l’informazione. In Francia una associazione ha pensato di risolvere il problema a modo suo e si è inventata l’Ethiket’bus. Un vero e proprio piccolo negozio su ruote che gira per la Francia del Sud raggiungendo quei paesi e cittadine che non hanno un punto di riferimento per il consumo critico. All’interno del bus c’è persino un piccolo bar dove vengono servite bevande eque e prodotti regionali locali, uno spazio con i giornali e una piccola ludoteca didattica. Non è una Bottega del mondo in senso stretto, vende infatti prodotti anche di marchi noti, ma che si distinguono  per buone prassi sia dal punto di vista sociale che ecologico.

Interessante l’idea di riportare su ogni prodotto  una speciale etichetta “etica” che ne indica il grado di sostenibilità, l’impatto ambientale e umano, per far sempre presente a chi acquista quanto ogni suo consumo abbia un peso e un valore.

Una idea originale che apre nuove possibilità, una idea che rispecchia in pieno la bella definizione di creatività data da Annamaria Testa:

“Creativa è la nuova, efficace soluzione di un problema. E’ la nuova visione che illumina fenomeni oscuri. E’ la scoperta che apre prospettive fertili. E’ l’intuizione felice dell’imprenditore che intercetta un bisogno o un’opportunità, o l’illuminazione dell’artista che racconta aspetti sconosciuti del mondo e di noi.
In sostanza, creatività è il nuovo che produce qualcosa di buono per una comunità. E che, essendo tale, ci riempie di meraviglia e gratitudine”

…a me pare che questa definizione calzi a pennello anche al commercio equo. Voi che dite?